L’ottimo stato di salute del Csi si conferma, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana. A Riccione, ad esempio, lo scorso weekend si è svolto l’atteso meeting nazionale d’atletica leggera, che ha segnato il record di presenze e di partecipazione. Stiamo così in salute che oramai è urgente una riflessione sull’attività sportiva nazionale, per poterla strutturare sempre al meglio, ed essere sempre all’altezza – come è stato finora – nella gestione delle manifestazioni. Per fare ciò servono persone, volontari e non, ma, affinché il loro sia un contributo efficace, occorre che siano preparate e inserite nelle diverse organizzazioni con attenzione e mettendo a frutto le qualità di ognuno. È necessario dunque uno specifico lavoro. Invece il tempo ci sta portando via, anno dopo anno, un po’ di volontari e purtroppo il ricambio è sempre difficile e faticoso. Specie se si ricercano persone che si spendano in modo gratuito, per spirito di servizio, e con il Csi nel cuore. In definitiva, questo mio “reclamo” riguarda sì un “problema dovuto alla crescita”, ma è pur sempre un grattacapo.Quest’anno inoltre abbiamo segnali molto positivi da parte del territorio, un po’ in tutta Italia, con un aumento delle iscrizioni e un’aspettativa di partecipazione alle diverse attività superiore, superiore anche agli anni precedenti. Un evidente segno di fiducia nella nostra Associazione e sui valori proposti attraverso l’organizzazione di sport a misura di persona. Ed è un chiaro indizio che le nostre società sportive sono molto brave ed efficienti. Ho vissuto poi in diretta il bel clima attorno e dentro il nostro ambiente, partecipando di recente all’annuale raduno degli arbitri, di calcio e volley, a Bergamo. Con piacere ho avuto la conferma che è possibile contare su tante persone di buona volontà e sinceramente innamorate del Csi. Persone davvero stupende. Ora si va innescando l’imminente delicata e fondamentale stagione delle Assemblee elettive per il rinnovo dei quadri dirigenziali del Csi. Una stagione che porta con sé prospettive di crescita, di miglioramento continuo, ma non senza difficoltà e qualche insidia. Mi permetto perciò di ricordare che dobbiamo metterci in gioco pensando di portare il nostro servizio, il nostro contributo, all’Associazione, e non di cercare le personali ambizioni.
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