Finalmente si parte! Prima lo Statuto, poi le Assemblee

Dopo tanto parlare di rinnovo della struttura associativa, subordinata alla modifica dello Statuto, finalmente possiamo iniziare. Il Coni, nel corso del Consiglio di venerdì scorso, ha stabilito i princìpi fondamentali per gli Statuti nell’ambito sportivo, sia per le Federazioni che per gli Enti di Promozione Sportiva. Finalmente è stata fatta pulizia di tante norme vincolanti e penalizzanti che negli ultimi anni erano state inserite per cercare di regolamentare il settore, ma in realtà con un risultato esattamente opposto, ossia mettendo seriamente a rischio l’attività sportiva ad ogni livello. Adesso, finalmente, si è imboccata la strada giusta. Evidentemente sono queste solo le premesse: a noi ora il compito di approvare le modifiche allo Statuto in modo tale da rendere la nostra “piccola Costituzione” più gestibile. Tutto ciò per favorire, nel rispetto delle norme superiori, lo svolgimento di un’attività sportiva che in 80 anni di storia si è già modificata più volte, senza però mai perdere di vista l’orizzonte valoriale, educativo e formativo. Dopo le modifiche statutarie, saremo presto chiamati ad organizzare le Assemblee elettive che ci permetteranno di rinnovare l’Associazione senza perdere il patrimonio delle esperienze più significative e al contempo acquisendo nuove energie, nuovi dirigenti, capaci di continuare il servizio da sempre offerto dal Csi. Facile a dirsi, ma in realtà assai difficile. Il servizio del Csi è stato spesso coraggioso, capace di interpretare i segni dei tempi, introducendo modalità nuove perché tacitamente attese da una società in forte evoluzione. Ad esempio: lo sport aperto alla partecipazione femminile in forma integrale, lo sport accogliente le diverse forme di disabilità, lo sport oltre le barriere delle nazionalità… e tanto altro. Sono solo pochi casi per ricordare che i nostri predecessori hanno aperto strade importanti, talvolta rivelatesi profetiche. Dobbiamo essere consapevoli di questa ricchezza associativa, non per farne un’occasione d’inutile vanto e narcisistica autocelebrazione, ma per fissare i princìpi operativi che hanno fatto grande il Csi, grazie specialmente al lavoro di migliaia di dirigenti ricchi di umanità e di intelligenza sociale. Non è semplice, perché, come in ogni vicenda umana, anche nel Csi è faticoso costruire e molto più agevole e veloce distruggere.

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