Buona Pasqua solidale e alla ricerca del bene di tutti

Sono giorni in cui tutto attorno a noi ci parla di violenza e di morte, e perciò acquista ancor più importanza questo spazio di scrittura, riflessione e dialogo.

Per ribadire la forza della nostra fede, che dà luce e speranza alla nostra esistenza: la pace, la serenità, la gioia per tutti siano i migliori compagni di viaggio in questi giorni in cui il Cristianesimo celebra e rende eterna la vittoria di Cristo sulla morte, la dimostrazione più grande e vera dell’amore di Dio nei confronti dell’umanità.

Partendo da questo orizzonte voglio simbolicamente abbracciare quei dirigenti che si trovano in difficoltà proprio per colpa della velenosa violenza entrata nelle loro attività sportive: talvolta attraverso la rabbia dei genitori, altre dei tifosi, a volte degli atleti stessi.

Non posso negare che io stesso, in qualche occasione, ricevendo gli sfoghi di alcuni dirigenti impegnati nell’attività educativa e formativa della nostra proposta sportiva, devo reagire e contrastare un sentimento di scoramento che mi assale.

Viene spontaneo infatti chiedersi: ma è mai possibile che non ci si renda conto che la violenza nello sport, pur se fatta da una sparuta minoranza, finisce per diventare gigantesca e sporcare tutto? Che la violenza nelle scuole, contro gli insegnanti, è dannosa per tutti e scoraggia anche i migliori tra i nostri docenti?

Che il dilagare dei comportamenti aggressivi delle baby gang, ripreso e rilanciato con enfasi da stampa, tv, radio e social di ogni genere, finisce per costruire dei modelli di riferimento distruttivi del bene comune?

Potrei continuare a lungo su questi esempi… Per nostra fortuna la forza del bene è sempre superiore a quella del male.

Anche quando non lo si vede. In fondo è la storia del Csi, è la storia della Chiesa.

Una storia secolare e vincente. Proprio come Cristo che ha sconfitto la morte.

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